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Roberto, il tassista di Torino

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Cinque cose di Ottobre

1. Libro letto del mese: "Due donne alla casa bianca" di Amy Bloom.  Me lo sono fatta regalare da mio fratello, preso in una libreria stupenda sulla via Emilia.  Parla della scandalosa relazione che Eleanor Roosevelt intraprese con l'amica e giornalista Lorena Hickok. Insomma, avere una relazione extraconiugale, lesbo per la first lady americana all'epoca della seconda guerra mondiale, non deve essere stato proprio un gioco da ragazzi. Ero curiosa come un riccio.  Ma poi alla fine è stato un libro incredibile? No. Un pò forse sono stata delusa nel realizzare che comunque si è trattato di un romanzo e quindi, fondamentalmente, di parziale finzione.   E così, di quella storia così fuori dagli schemi e di quei personaggi così controversi e affascinanti, di vero, non mi è rimasto che pochi riferimenti pallidi e sbiaditi. Ma un carattere storico rimane comunque, e quindi in fondo, poco male. D'altronde io, di quei fatti, quelli veri, nemmeno ne sapevo nient

Il male del mondo...

Volete sapere perché alcune persone in Italia sono cattive? Ci riflettevo oggi e sono giunta ad una mia personale conclusione. Per un motivo o per un altro queste persone hanno avuto a che fare con treni e stazioni. E' tutto lì il problema. Perché succede sempre qualcosa di spiacevole tra treni e stazioni.  Difficile da controllare, ancor di più da evitare. Un niente e va tutto a puttane. E basta anche solo un piccolo episodio spiacevole, un solo istante di difficoltà che sei marchiato a vita: il seme del male ha attecchito e non te ne sei neppure reso conto. Ed è facile accorgersene perché la gente in stazione si trasforma. Diventa irrequieta, frettolosa, ansiosa, insofferente, sfastidiata e fastidiosa, scorbutica, diffidente, blasfema ed oltremodo razzista. E non si biasima nessuno in stazione. Abbiamo tutti il diritto di diventare dei mostri soprattutto quando ti capita una giornata così: Siena-Pisa. Un'ora e mezza di viaggio prevista. Arrivo in stazione venti minuti prim

Incontri

Ore 19:03 di giovedì 4 Maggio, Pisa. Cammino veloce sul marciapiede che costeggia il lungarno, un po' sovrappensiero. La figura complessa di uomo davanti a me attira la mia attenzione. Avrà trentacinque anni, ma ne dimostra sessantadue. Alto sei metri e cinquanta, si è rasato i capelli lasciando che la casualità gli guidasse la mano. Indossa dei pantaloni a cavallo basso, così basso che più che un cavallo è un pony. Gli fa compagnia un cane con la bandana. Non gli vedo la faccia, ma me la immagino bene. Un tic lo costringe ad alzare periodicamente la spalla destra così in alto che mi comincio a sentire il dolore addosso. La distanza tra me e lui si accorcia tanto che lo sento discutere. Se non avessi il dono della vista e lo udissi parlare senza comprendere il significato delle parole direi che sta facendo un discorso molto serio e sentito......con il cane. Il cane dal canto suo non sembra essere molto interessato alla conversazione. Infatti fa finta di niente, non gli rispon

Amiche al cioccolato

Le amiche...che cosa complicata le amiche. Miele e veleno. Errori ripetuti. Lezioni di vita che non imparo. Un campo minato in cui la strada sicura continua a mutare. Non farò mai la cosa giusta con le amiche. Ci sarà sempre una parola detta di troppo, e una cosa fatta di meno. Tutte diverse...particolari e variegate come i gusti della cioccolata. Ci sono quelle che assaggi una volta tanto, particolari e sconosciute come le praline che vedi schierate alle fiere di paese. Abbinamenti eccentrici che mai ti aspetteresti, ma che invece sono buonissimi. Noci ricoperte di cioccolato, fichi secchi affogati al fondente, scorze di arancia candite bagnate di oro nero, qualche volta piccanti. Quelle dolcezze che sai potrebbero essere la tua droga e rovina, ma che per qualche strana e sconosciuta ragione fai fatica a trovare vicino, e non diventano il tuo dolce quotidiano. Forse perché distanti o complicate, forse perché conosciute nel momento sbagliato, o perché dall'altra parte del m

Le fasi del corridore

Prima fase: La pigra "Domani mi alzo e vado a correre. Cascasse il mondo, ci vado". La decisione è presa e non esiste cosa al mondo che possa frapporsi tra te e il tuo dovere. Niente! E fai tanta, ma tanta tenerezza perché ci credi davvero, oh mia piccola illusa. E continui a crederci fino al mattino seguente quando dovresti alzarti per andare, ma ti accorgi che qualcuno ha spalmato della colla sul materasso e non riesci a staccarti dal letto neanche se fosse messo in verticale sulla parete. Sei costretta a rimandare l'attività sportiva a più tardi, ma non è colpa tua...ovviamente. Poco importa, hai solo posticipato un po' la cosa...magari si va prima di pranzo, ma oh, che sbadata sei invitata a casa di tizia, non puoi dire di no, è stata così gentile ad invitarti...quindi forse meglio prima di cena, ma dai è tornato Caio, non vai a fare aperitivo con lui?!Avrà tanto da raccontare! Ci stai credendo ancora?! eh si...Ma sta tranquilla perché questa sera ti ritrovera

La colazione del campione

Ciao sono Maria e per anni nella vita non ho fatto colazione. Sarà che mia madre tentava di svegliarmi alle sette con parole dolci, alle sette e mezza con fare urtato, alle otto con minacce di morte e ci riusciva definitivamente solo alle otto e un quarto quando irrompeva in camera mia brandendo un'ascia e con la bava alla bocca diceva: "Alzati". Solo una frase, ma più inquietante di Shining, più efficace di Mastro Lindo. Sarà anche che mio fratello, a detta sua, senza premeditarlo, finiva puntualmente il pacco di Gocciole o di Pan di Stelle e, tentava di rifilarmi Galletti o Macine insipidi serviti su di un piatto di menzogna:"Guarda che sono buoni lo stesso eh!"....Eh certo...Mentiva sapendo di mentire, l'infame. Ora capisco perché è stato facile per lui diventà n'avvocato. Insomma, il rito della colazione è andato un po' a perdersi nella frenesia delle mattine. E mai cosa fu più sbagliata. E ora che ho ricominciato, pare na droga. Se non mi fac